lunedì 12 maggio 2014

Gerlanda Di Francia: “Leggendo le parole “per grazia ricevuta” sentivo una gran sensazione di sollievo” – Rossana Calbi

In mostra fino al 14 maggio 2014 presso l’Hangar Tattoo Studio & Art Gallery di San Lorenzo una parete di ex voto che raccontano un viaggio dentro l’anima, un’anima sensibile, delicata che non teme di raccontare ogni sua debolezza e sviscera ogni dolore continuando a soffrire. Thanks to My Soul è la ricerca di Gerlanda Di Francia di dimenticare dolori morali e fisici che si legano e si rinchiudono in un piccolo diorama, basta aprirlo per intravedere una piccola dimora, quella dell’anima; un diorama leggero, realizzato con strati di carta, contenente un peso ancora più lieve quello dell’anima, un peso che riesce a trasformare due grandi occhi in uno sguardo caldo e ogni pensiero in un amore costante e assoluto. Le velature di Gerlanda Di Francia sono classiche, la contemporaneità sta nel gioco della quotidianità nella croce a cui lei stessa è appesa e sui cui cede ai ricordi e alle debolezze, rinchiudendosi nei sogni come unica valvola di salvezza, come se in questi potesse e volesse ancora sperare. Thanks to My Soul è una mostra che raccoglie opere molto piccole, preziose perché ognuna di esse è un ricordo decantato, un dolore che dovrebbe andar via a cui non si riesce a rinunciare perché si mescola ad altro, qualcosa che ci ha reso felici anche solo per un attimo, e il dolore diventa prezioso esattamente come la felicità, da proteggere gelosamente in un hangar e poi, forse, permettergli di volare altrove.
dioraNIma 28 x 22 cm tecnica mista su carta e legno (foglia oro)Thanks to My Soul, raccoglie più di quaranta ex voto reinterpretati, per cosa ringrazia la tua anima?
La prima volta che ho pensato a questo progetto ho immaginato che l’anima fosse mediatrice tra il nostro universo interiore quello delle emozioni e il corpo proprio come materia, carne ossa e sangue, un’anima “reattiva” agli avvenimenti del mondo esterno. Ho immaginato e creduto che è proprio grazie all’anima che il nostro corpo è capace di provare determinate sensazioni: l’innamoramento, il dolore, la gioia incondizionata, la malinconia. Sulla parete dell’Hangar Studio non ci sono concetti ma emozioni, testimonianze vere di ciò che l’anima mi ha permesso di vivere, una sorta di “per grazia ricevuta” emotivi.
Il tema degli ex voto è molto caro alla cultura del tatuaggio old school, in cui è specializzato l’Hangar Tattoo Studio & Art Gallery che ospita la tua personale, com’è nata l’idea di questa mostra?
Da tempo stava nei miei pensieri il progetto di realizzare una parete di ex voto dedicati all’anima, una serie di coincidenze (probabilmente dovrò ringraziare la mia anima anche per questo) mi hanno portato ll’Hangar Studio, a conoscere Cecilia Agostini, la titolare dello spazio di San Lorenzo e proporre il progetto. La risposta è stata si totale entusiasmo, per il concetto proprio della mostra, per lo spazio, un tattoo studio che ha anche una parte espositiva, una location a misura ideale per un discorso così personale e intimo, del resto sono sempre stata legata all’iconografia sacra e questo lo si può vedere in quasi tutte le mie opere, affascinata e da sempre vicina al mondo del tatuaggio, questa unione prima o poi doveva aver luogo e l’Hangar lo è stato il luogo fisico.
Hai lavorato realizzando delle miniature che richiamano la tua tradizione meridionale, cosa ricordi degli ex voto che vedevi nelle chiese calabresi da bambina?
Sono sensazioni quelle che ricordo, legate alla vista delle scintillanti parti anatomiche, occhi, bocca, polmoni e cuori, cuori, cuori di ogni dimensione e materia. Ciò che più mi affascinava e teneva appiccicata a guardarne ogni particolare era il fatto di sapere che qualcuno anni prima aveva lasciato una testimonianza di sé, del male fisico e del disagio, il male che aveva subito ma somatizzato e superato (miracolato) grazie alla fede nel santo o chi che sia. Dentro il mio cuore di bambina, leggendo le parole “per grazia ricevuta”, o solo grazie, sentivo una gran sensazione di sollievo.
Un tuo lavoro dedicato al fumetto End sarà esposto da 15 maggio a Parigi in occasione della collettiva Métamorphose Vol. II, a cura di Barbara Canepa. E stai lavorando a una personale nella tua terra, una mostra molto ampia che raccoglierà molti dei tuoi lavori anche passati, quali sono i pezzi che porterai che più rappresentano la tua crescita artistica?
Sono molto emozionata al pensiero di questa grande personale calabrese, ormai ci pensavo da un po’ e sono stata fortunata ad aver incontrato grazie all’amato-odiato Facebook la Be Cause Gallery, una rara realtà del sud, una galleria che propone e promuove artisti emergenti, personalità della scena Lowbrow, Pop surrealist e Street Art. L’unica galleria nel sud ad aver ospitato una personale di Hans Ruedi Giger, conosciuta grazie al comune contributo al progetto della ONLUS Mattia Fagnoni, alla quale sono molto vicina da qualche anno. Di questa mostra personale dirò solo un paio di cose, sarà il “diario di bordo” di un viaggio emotivo, un racconto fatto immagini che sono legate alle leggende della terra di sud, dai miti greci alle tradizioni e credenze popolari, sarà un viaggio di ritorno alla mia terra di origine, il nostos (ritorno, N.d.R.) di Gerlanda.